ISLA

14,00 

ISLA – Conf. da 100 ml
Liquore artigianale realizzato interamente a mano. Una essenza di isola nata dall’amicizia, dalla passione e dalla voglia di sentirsi lì in qualsiasi momento. L’ispirazione è arrivata in collaborazione con la mia amica Stefania Campanella, scrittrice del libro “Formentera non esiste”

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Description

SCHEDA TECNICA (pdf)

 

Liquore ottenuto dalla macerazione dei fiori di Elicriso con le foglie essiccate di finocchietto selvatico. Trascorsi 15 giorni viene setacciato e si aggiunge acqua filtrata e zucchero. Il liquido così ottenuto viene fatto riposare per qualche giorno, dopo di che viene filtrato per 4-5 volte nel giro di 10 giorni e finalmente imbottigliato. Il gusto di questo liquore è molto particolare, pungente ma armonico, selvaggio ma accogliente, che rimanda all’isola di Formentera.
La macerazione, il filtraggio, l’imbottigliamento e l’etichettatura avvengono rigorosamente a mano. L’elicriso rappresenta una delle piante medicinali e magiche più usate dagli antichi nella
nostra penisola, soprattutto Sardegna e Toscana. La fragranza ha proprietà che agiscono sulla psiche. L’olio essenziale di Elicriso riporterebbe a livello conscio le passate esperienze, sia belle che brutte. Per questo, gli estratti di elicriso, soprattutto in applicazioni concentrate esterne (olio essenziale, oleolito, ecc.) sono da usare
con la consapevolezza che hanno una intensa azione anche sulla sfera emotiva della persona.

Proprietà:
La droga è costituita dalla pianta fiorita che ha un particolare odore molto aromatico somigliante alla liquirizia. La pianta contiene un olio essenziale, acido caffeico, acido
ursolico, resine, mucillagini e sostanze coloranti che nell’insieme prendono il nome di elicrisina. I diversi preparati a base di elicriso (sciroppo, aerosol, tisane, ecc.) hanno impiego
nei problemi dell’apparato respiratorio, nelle malattie reumatiche e allergiche, nelle malattie epatiche, nelle cefalee e perfino nelle ustioni e per curare i geloni.
Svolge un’azione favorevole nei pazienti affetti da dermopatie quali psoriasi e forme eczematose. È un rimedio molto utile per la pelle: è una pianta dall’azione cortisonica e antiallergenica,
adatta a chi ha una cute che si arrossa e scotta facilmente; applicato in associazione con cisto e lavanda, in diluizione con oli vegetali, è curativo di malattie allergiche di vario genere, che
si manifestano con acne, impurità e infiammazioni.  Aggiunto agli oli solari, previene le scottature. Mescolato a olio di aloe o di iperico, disinfetta e rinfresca le scottature: per questo lo si trova in molti prodotti cosmetici estivi.

Curiosità:
Il nome deriva dal latino Elichrysum e dal greco Eliochryson, dove helios è “sole” e chrysòs è “oro”, sole
d’orato, per il colore giallo oro, splendente e lucente dei suoi capolini alla luce del sole. È diffuso in gran parte dell’Europa meridionale mediterranea. In Italia è comune al centro, al sud e nelle isole. Vegeta nelle garighe costiere, in luoghi rocciosi e suoli poco evoluti, fino a 800 m di altitudine. Pianta molto comune, fiorisce da luglio ad agosto. I sacerdoti greci e romani usavano incoronare le statue degli dei con questi fiori che “non si putrefanno mai”. La caratteristica dei fiori di elicriso, è dunque quella di mantenersi inalterati anche in caso di essiccazione; proprio per questa peculiarità, l’elicriso viene anche chiamato “Semprevivo Perpetuino”, ovvero specie che non va mai in putrefazione. La pianta intera veniva utilizzata per bruciare le setole dei maiali macellati, per l’aroma
particolare che conferiva al lardo. Le parti fiorite, che mantengono il loro vivido colore anche essiccate, vengono utilizzate per
profumare la biancheria e gli ambienti. In cosmetica l’elicriso è impiegato come fissante nei profumi.

 

Leggende:
In mitologia, Elicrisa è la ninfa che diede il nome all’elicriso, perché fu la prima a coglierlo. Secondo la leggenda, la pianta d’elicriso nasce da una bellissima ninfa dai capelli dorati, la
quale amando non corrisposta un Dio, alla sua morte fu trasformata in elicriso dagli dei pietosi. Un antico proverbio dice: “Di fortuna resti intriso, chi si adorna di elicriso”. Un portafortuna, dunque, utile anche per propiziare incontri d’amore. Un mazzetto d’elicriso, lasciato essiccare tutto l’anno e poi fatto bruciare la notte di S. Giovanni, avrebbe permesso di conquistare la persona amata. Questa pianta è molto legata ai “rituali del fuoco” delle feste di San Giovanni. In alcune località della Sardegna ci si lavava le mani, al mattino della festa di San Giovanni, con l’acqua che, dalla sera prima, veniva preparata immergendovi mazzetti di questa pianta in numero dispari. Nel linguaggio dei fiori, la pianta è chiamata anche “semprevivo” e “immortale”. Regalare
fiori di elicriso significa dunque aver voglia di farsi ricordare per sempre. La lunga durata dei fiori di elicriso ha dato vita anche a una leggenda. Si racconta, infatti, che un giovane,
prima di andare in guerra, lasciò un mazzetto di fiori di elicriso alla sua amata per farsi ricordare. I fiori, per compassione verso la donna abbandonata, decisero di non appassire
più per permetterle di ricordare per sempre il suo amore. In altri paesi, però, l’elicriso ha anche il significato dell’esilio.

 

Importante:

Controindicazioni: gravidanza, bambini, soggetti ipersensibili o con disturbi emotivi.
A scopo precauzionale, si sconsiglia l’utilizzo dell’elicriso in gravidanza e durante
l’allattamento. Per qualsiasi dubbio, rivolgersi al medico.

Additional information

Formato

100 ml, 200 ml, 500 ml